Giovanni Bellini
(1429 - 1516)

Bellini Giovanni

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Vergine con bambino

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Pietà

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madonna con bambino benedicente

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Presentazione di Gesù al Tempio

Nato a Venezia nel 1429.
Pittore. Pittura rinascimentale veneta.
Come per la gran parte dei pittori veneziani, in lui colpisce l’uso del colore, i suoi colori sono pastosi e le tinte sono ricche, con essi conferisce unità alle pitture.
Ben poco si sa dei primi anni della sua vita: la concordanza della sua data di nascita con quella del fratello e il non essere ricordato nel testamento della madre, hanno fatto pensare che il Giambellino fosse figlio naturale di Jacopo. Del suo periodo giovanile ci restano molte Madonne, tutte legate, pur nell'acerbità dei toni, alla produzione paterna.
Nei dipinti non legati alla sola raffigurazione della Vergine, esprime un'esperienza nuova, più luministica, che non risente della produzione precedente, da cui si distacca attraverso una visione del paesaggio ravvivato dalla luce che compenetra l'episodio, di cui è sublime e drammatico esempio il Cristo morto di Brera.
La partenza di Gentile per Costantinopoli contribuì, attraverso un incarico ufficiale, alla fama di Giovanni che dipinse alcune tele (distrutte poco tempo dopo) nel Palazzo Ducale; altre sue opere andarono bruciate, ma sufficienti sono i suoi soggetti sacri per attestare la grandiosità della sua arte, come l'Incoronazione della Vergine di Pesaro, il Cristo deposto della Pinacoteca Vaticana, la Trasfigurazione di Napoli.

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Madonna con bambino
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Natività
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Giovane davanti allo specchio
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Crocifissione

Le sue numerose Madonne formano un insieme d'alto valore artistico, da quelle degli anni giovanili, alle più studiate e più robuste della maturità, di Brera, Verona, Berlino, dell'Accademia Carrara di Bergamo, del Correr e dell'Accademia di Venezia.
Dei molti ritratti, di cui ne sono rimasti pochi, va ricordato quello del doge Loredan alla National Gallery di Londra, ma abbiamo già accennato come parecchie figure delle grandi tele eseguite dal fratello siano in realtà opera del Giambellino.

Negli ultimi anni della sua vita, circondato da una schiera di allievi (Rondinelli, Boccaccino, Mazzola e molti altri), eseguì dipinti nei quali afferma, con vigore, la concezione luministica che sarà alla base di tutta la successiva pittura veneziana, dalla pala di S. Zaccaria al Battesimo di Cristo di Vicenza, alla Mistica allegoria degli Uffizi, fino all'ultimo capolavoro, la pala luminosa, morbidamente chiaroscurata, della chiesa di S. Cristoforo.
 


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